Dall'Almanacco di Nostradamus 1992 - pg. 37 (uscito ad ottobre del 1991) in cui si annunciava l'Anno Sagittario. Arcere, Strale Una freccia di morte?
Un astro meteorico da sempre sul filo pericoloso d'incocciare la cruna dell'ago terrestre? O Roma anch'essa nel bersaglio del sagittario (nata sotto le ali dei gemelli, segno opposto al sagittario) poiché Quirinis, Quiris è appunto la Lancia, lo strale... in mano ai Romani colti davvero da nuove sfide e corse fatali sui sette Colli per l'Ultimo, Ennesimo Presidente (Nono. Enneio. Ennesimo... in latino dio della Guerra) Sollecitante fase della nostra politica di Casa con effetti conflittuali davvero impensabili, ma pietra sulla tomba e sulla Bocca (mafia) degli scettici.
Meglio metter in mostra le cose nude (bare in ingl.) e crude piuttosto che trovarsi a far i Patti con l'Inferno (con il Diavolo).
Sia perciò ben chiaro che il 1992 ha in sé tutto il Rischio. Jeopardice Felino (Belva*) di un Colpo di coda come un colpo di freccia fulminante sulla scena... L'ANNO SAGGITARIALE ha quindi una sua manovra, colpo ardito, SINISTRALE e MAGISTRALE RISCHIO, AZZARDO CORRENTE di eventi precipitosi, fulminei, tuonanti sulla scena del MAGistrato!!! (Magistratura) Alla Luce della Crescente Falce lunare, i cui destini legano già nei NOMI di FALCE e LUNA anceSTRALE!
(Falce Crescente in francese = FAUCON!... Falcone!) *Belva riferito al soprannome di Totò Riina ed ai CorLEonesi cuor+Leonesi ovvero Felini!
Tratto da wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Falcone
Giovanni Falcone muore nella c.d. strage di Capaci, il 23 maggio 1992. Stava tornando, come era solito fare nei fine settimana, da Roma. Il jet di servizio partito dall'aeroporto di Ciampino intorno alle 16:45 arriva a Punta Raisi dopo un viaggio di 53 minuti. Lo attendono tre autovetture del tipo Fiat Croma, gruppo di scorta sotto comando del capo della squadra mobile della Polizia di Stato, Arnaldo La Barbera.
………..Le auto lasciano l'aeroporto imboccando l'autostrada in direzione Palermo. La situazione appare tranquilla, tanto che non vengono attivate neppure le sirene. Su una strada parallela, una macchina si affianca agli spostamenti delle tre Croma blindate, per darne segnalazione ai killer in agguato sulle alture sovrastanti il litorale; sono gli ultimi secondi prima della strage.
Otto minuti dopo, alle ore 17:58, presso il Km.5 della A29, una carica di cinque quintali di tritolo posizionata in un tunnel scavato sotto la sede stradale nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine viene azionata per telecomando da Giovanni Brusca, il sicario incaricato da Totò Riina. Pochissimi istanti prima della detonazione, Falcone si era accorto che le chiavi di casa erano nel mazzo assieme alle chiavi della macchina, e le aveva tolte dal cruscotto, provocando un rallentamento improvviso del mezzo. Brusca, rimasto spiazzato, preme il pulsante in ritardo, sicché l'esplosione investe in pieno solo La Croma marrone, prima auto del gruppo, scaraventandone i resti oltre la carreggiata opposta di marcia, sin su un piano di alberi; i tre agenti di scorta muoiono sul colpo.
La seconda auto, la Croma bianca guidata dal giudice, si schianta invece contro il muro di cemento e detriti improvvisamente innalzatosi per via dello scoppio. Falcone e la moglie, che non indossano le cinture di sicurezza, vengono proiettati violentemente contro il parabrezza. Falcone,riporterà ferite solo in apparenza non gravi,muore dopo il trasporto in ospedale a causa di emorragie interne. Rimangono feriti gli agenti della terza auto, la Croma azzurra, che infine resiste, e si salvano miracolosamente anche un'altra ventina di persone che al momento dell'attentato si trovano a transitare con le proprie autovetture sul luogo dell'eccidio.
La detonazione provoca un'esplosione immane ed una voragine enorme sulla strada. In un clima irreale e di iniziale disorientamento, altri automobilisti ed abitanti dalle villette vicine danno l'allarme alle autorità e prestano i primi soccorsi tra la strada sventrata ed una coltre di polveri.
Venti minuti dopo circa, Giovanni Falcone viene trasportato sotto stretta scorta di un corteo di vetture e di un elicottero dell'Arma dei Carabinieri presso l'ospedale Civico di Palermo.Gli altri agenti e i civili coinvolti vengono anch'essi trasportati in ospedale mentre La Polizia Scientifica esegue i primi rilievi ed i Vigili del Fuoco espletano il triste compito di estrarre i cadaveri irriconoscibili di Schifani, Montinaro e Di Cillo.
Intanto i media iniziano a diffondere la notizia di un attentato a Palermo, ed il nome del giudice Falcone trova via via conferma. L'Italia intera, sgomenta, trattiene il fiato per la sorte delle vittime con tensione sempre più viva e contrastante, sinché alle 19:05, un'ora e sette minuti dall'attentato, Giovanni Falcone muore dopo alcuni disperati tentativi di rianimazione, a causa della gravità del trauma cranico e delle lesioni interne. Francesca Morvillo morirà anch'essa, poche ore dopo.