1973 - Guerra del Kippur - morte di tre rè - 1978 morte papa paolo VI

Da Nostradamus moderna chiave di lettura pg. 80-81-82-83-84-85

 

 

 

(Pres. 98)

Dal Luogo Feu-mis la peste e seguito nascere

Il Tempo Variante, il vento, la Morte di Tre (Re) Grandi

Dal Cielo le grandi folgori Stato di SerRazes piastra

Il Vecchio (Viel) presso alla morte. Bosco poco entro Vergans.

 

Una sorprendente serie di eventi storici, una sequenza dettagliata che dovevo ad ogni costo interpretare, capire perché quell'ultimo verso del pre­sagio si prestava, solo in italiano ed in francese, ad una lettura che sembrava inverosimile...

Tra milioni di persone, in quel momento, una sola poteva dare un senso compiuto alla profezia.

Doveva essere l'Interprete di Nostradamus poiché proprio quel nome, il mio nome Bosco, Boscolo, lo leggevo nelle ultime righe del vaticinio, accan­to ad un altro nome Vergano a me noto, poiché era il mio Direttore, il Diri­gente della Gestetner, presso cui di giorno lavoravo, mentre di sera, nelle ore rimaste libere studiavo, scrivevo, vergavo (Vergans si può tradurre come Vergano o Vergante = azione manuale di scrivere, manoscrivere) i risultati dei miei studi interpretativi.

Trovare nelle quartine il mio nome, unito ad un altro nome proprio di persona conosciuta, mi offriva un dato chiaro, tanto evidente da soddisfare ogni probabilità matematica.

Senza alcun enigma il profeta aveva voluto lasciare una prova tale da soddisfare ogni incontentabile postero.

Alla mia intelligenza venivano quindi indicati, in modo eclatante, degli eventi a breve scadenza, che mi spinsero subito a mettere sulla carta, nel mio primo libro, l'interpretazione dimostrativa.

Dovevo subito renderli pubblici per dare una prova, una testimonianza utile nel futuro.

Perciò misi a fuoco il contenuto dei primi versi: Dal Luogo Feumis la peste e seguito nascere nel Tempo del Variante, il vento e la Morte di Tre (Re) Grandi...

Il controllo dei termini in varie lingue mi indicava ancora il Medio Oriente come luogo della Profezia (Pro-Feumi) quale luogo effettivo del fuo­co, soggetto al focolaio bellico motivo di repressione e di peste (epidemie), mortale tra le popolazioni vittime della guerra (Palestinesi).

 

(Feu-mis) Luogo del fuoco bellico: in greco = lebanon o clibanon

 

Il Medio Oriente, terra Sacra per Ebrei, Cristiani e Musulmani sconvol­ta da un crescendo di violenze e di morti illustri.

Prevedevo quindi che, durante questo decennio, sarebbe stato inevitabi­le un altro conflitto, la cui data emergeva chiara già con il lavoro svolto con la sestina 11-19.

Inevitabile quindi scrivere, nel testo del 1972, persino la data di Ottobre, poiché tale mese emergeva anche dalla dizione di Variant o Bariant che è, in Arabo, Bairam, periodo d'ottobre, festività corrispondente al Kippur Ebrai­co del 1973.

Una informazione che apparve, secondo alcuni, persino troppo facile, ma solo dopo che i fatti erano accaduti.

Ciò che avveniva confermava anzitutto la profezia e i successivi conte­nuti che io avevo già esplorato.

Avevo notato come, in altro presagio, apparisse ancora il mio nome: ... per fazione lunga briga, l'Eletto rapito (rapido) contro Il Bosco forma quere­la. Settantesima Parte nascere novella... (Presagio 37).

Apparivano maturare nel futuro inevitabili polemiche tra differenti fa­zioni, che avrebbero coinvolto sia Bosco (Boscolo) sia un altro personaggio nella Settantesima parte del secolo (ossia 1970/80), provocando la nascita di nuovi e polemici sensazionalismi.

Il coincidere della datazione in questi anni Settanta, mentre il mio lavo­ro interpretativo si sviluppava, mi avvertiva delle polemiche che sarebbero logicamente sorte, delle inevitabili rivalità che le mie interpretazioni avrebbe­ro scatenato.

Incominciavo a capire in quale avventura mi ero imbarcato e perciò, quasi vaccinato da ogni futura delusione e disprezzo, mi sentivo in diritto di fare precise affermazioni che, in realtà, erano accuse predeterminate che sa­rebbero valse maggiormente solo in futuro.

Non potevo lasciarmi travolgere dalle facili contestazioni umane: la mia attenzione, la mia profonda convinzione, mi procuravano una calma tale da sfidare il mondo. Mi sentivo solo ma soprattutto solo, unico nel tradurre, sa­pere quello che Nostradamus intendeva per il futuro.

Il Presagio in questione urgentemente batteva alle Porte ed io sapevo quanto bastava per interpretarlo.

Nel tempo degli anni Settanta avrei visto lo sviluppo di questa profezia: intanto, potevo già determinare per il 1973 l'era di un altro conflitto Medio­rientale.

Tre Leaders legati alla politica Orientale sarebbero scomparsi dalla sce­na, preferibilmente monarchi (trois... rois).

Così scrissi in merito a rè Feisal, al Negus ed allo Scià: «Il Medio Oriente conoscerà una guerra combattuta con armi modernissime e con missili sinora mai usati. In quanto ai sovrani stranieri, lo Scià sarà costretto a fuggire,

 mentre il Negus e Feisal moriranno assassinati...» (da ABC 15 dicembre 1972).

Tutto ciò risultava dal condensato di una intervista rilasciata a quel set­timanale, non senza tagli e manipolazioni, dovute ad un certo sensazionali­smo giornalistico; la verità sarebbe emersa, ma solo più tardi, a fatti avve­nuti.

L'elemento chiave in questa interpretazione era stata la decifrazione del termine SERAZ che appare in molti presagi e che è stato tradotto in svariate errate maniere.

Il terzo verso aveva, invece, riferimenti specifici allo stato di Seraz (città Persiana) come allo stato dei Seraz, termine indicante gli incursori del deser­to ovvero i razziatori (Razes) o serrazains (R, ase = irato) i Saraceni o Arabi del Deserto.

Nulla di più logico che coinvolgere in questo termine i popoli arabi del deserto, i Palestinesi divenuti terroristi, razziatori e, a loro volta, prede della repressione Israeliana.

Quindi i territori dei Palestinesi soggetti alla violenza del conflitto, del fuoco che tutto «piastre» riduce a tavola rasa (tabula rasa ovvero Razes Ta­bula, i Serrazains schiacciati, falciati, le abitazioni demolite).

Questi erano gli eventi tragici per il Medio Oriente che fui indotto a spie­gare e ad illustrare nel mio libro del 1972, già riconoscendo nei Leaders Ara­fat e Abbash i dirigenti nominati esattamente da Nostradamus.

Eppure, ciò ora potrà sembrare facile, ma si dimentica che quelle descri­zioni sono antiche di 5 Secoli!

Non si rifletterà mai su come alcuni presagi siano così evidenti! Se gli eventi nel Medio Oriente fermentavano, altri luoghi della terra erano soggetti al medesimo fuoco bellico, nelle regioni della Piastra, moneta sia araba che Vietnamita!

Le armi erano le stesse, i popoli parimenti affamati e sacrificati; cambia­vano forse il colore della pelle ed il suono della lingua, ma il Profeta, scriven­do, includeva tutti indistintamente, giovani e vecchi, tra le vittime della Morte.

 

Vi era in questa profezia l'annuncio che la morte stava per approssimar­si a qualcuno di più illustre sulla faccia della Terra. Il Vecchio presso la Mor­te poteva essere chiunque, ma uno solo aveva attratto la mia attenzione: il Vecchio Pontefice Paolo VI, poiché nel termine VIel si celava in latino sia il senso di Sesto (VI) come il Vecchio del Signore, dall'ebraico EI (Signore) e Viel = vecchio in francese.

Nostradamus sapeva tutto ciò: le lingue, attraverso la sua penna, intrec­ciano sensi che l'abilità di chi medita può improvvisamente leggere, cosicché una parola, che appariva povera, di colpo, rivela esattamente il destinatario.

Il riferimento personalissimo di: Bosco poco entro Vergano mi coinvol­geva ancor più cronologicamente a tal punto che io solo potevo sapere in an­ticipo l'evento mortale quando un fatto contemporaneo sarebbe occorsomi.

Così infatti avvenne, ma la mia certezza fu tale che scrissi, con mesi di anticipo, quanto fu riportato dal giornale Svizzero del Canton Ticino.

Durante i miei spostamenti verso la Svizzera, per intavolare trattative editoriali, casualmente avevo notato come un tratto del confine sul lago Maggiore si chiamasse Alto Vergante, un richiamo misterioso alla profezia, quindi all'imminenza della morte del Pontefice Paolo VI.

Questa osservazione venne quindi pubblicata nel mese di Marzo del 1978 in INFORMA n. 2 con il titolo Papst in Lebensgefahr? aggiungendo il verso del fatidico presagio: Der Alte nahe dem Tode, Boscolo seit kurzen in Vergans ossia il Venerabile Vecchio incontro alla Morte, quando Boscolo passa attraverso il Vergante!

Impressionante un altro elemento: Dedans in francese è traducibile in latino con intra (entro) ma è nuovamente termine geografico del luogo: Intra Vergante, Intra Verbania!

Passarono alcuni mesi sinché la profezia acquistò tutta la sua Interezza: al ritorno da Ascona (Svizzera) fui obbligato, alla fine del mese di luglio 1978, per il crollo di un ponte, a causa di una alluvione, a deviare dalla strada regolare.

Seguendo le istruzioni dei Carabinieri, dovetti passare in mezzo a paesi collinari, tra cui scoprii, con mio sommo stupore, un paesino dal nome: VERGANO!

Nuovamente il presagio mi riportò all'imminente morte del papa... e così avvenne esattamente una settimana dopo (6 agosto 1978).

Non nascosi il mio stupore all'arrivo a Torino, mettendo chi conoscevo sull'avviso dell'inevitabile ed assoluto evento.

In Corso Siccardi incontrai degli amici, ai quali esternai il senso delle mie riflessioni, che arrivavano sino a vedere un vuoto, un periodo vacante, una ripetizione di conclavi con un'altra data critica per la Chiesa, vedova per il 28-29 settembre dello stesso anno 1978!

Il compimento di un altro effimero papato.

Intervenni in varie televisioni cittadine, esponendo il mio punto di vista: il ricorso di più papi come avvenne in passato. Non era ancora avvenuto il funerale di Paolo VI che già parlavo della morte del successore e ciò suscitò fastidio ed ostilità da parte degli uditori.

Ma non potevo mutare la sorte che traducevo da Nostradamus.

Fu un anno tremendo per le relazioni con i giornali e le radio-televisioni. L'entusiasmo iniziale per scoprire il futuro si mescolava con i facili sensazio­nalismi dei giornalisti, che facevano di tutte le varie profezie una immensa babilonia. Vi era una corsa per riuscire a predire chi fosse il nuovo successore di San Pietro.

Poiché i giornali evitavano di dar spazio alle mie interpretazioni, ricor­revo alle radio locali (conservo ancora i resoconti scritti di quelle trasmissio­ni). Quando li rileggo, un brivido mi invade, scoprendo come inutilmente molte cose dettagliate siano state previste... ma con il solo effetto di scoprire quanti siano rimasti sordi e ciechi alle indicazioni date.

Tali previsioni fecero il giro del Mondo, tanto che, in alcuni libri pubbli­cati in America, mi scoprii citato per la profezia rilasciata all'Agenzia Asso­ciated Press.

L'idea di un anno di Tre Papi (improvvisi cambiamenti ai vertici del Seggio Pontificale, avevo scritto nel 1976 su Gli Anni Futuri, per il dopo Paolo VI) aveva una ragione storica ricavata da una esemplare sestina, con l'allusione all'elezione di un Papa straniero il cui nome doveva incominciare con V come Vittoria (in Church e Finnico Slavo: Voittisa)!

La saggezza di scrivere in anticipo sui fatti mi risulta ora una prova de­terminante, altrimenti alcune previsioni sarebbero state alterate e confuse.

Imparai silenziosamente a preparare in poche righe le informazioni chia­ve del futuro per pubblicarle o renderle note dopo, ma sempre garantendomi che fossero scritte da qualche parte prima, affinché mi restassero le prove di quanto avevo detto, perché solo documentando le mie anticipazioni posso lottare contro coloro che disprezzano il profeta, soprattutto in questa città (Torino).

Il contenuto della profezia veniva a darmi ragione: Il Vecchio (Sesto) presso la Morte mentre Boscolo poco entro Vergano (Intra Vergante).

Il Vecchio Pontefice che si approssimava alla morte: questa profezia si sarebbe realizzata nel tempo in cui Bosco (Boscolo) era impegnato a scrivere, vergare, interpretare questo presagio, nello stesso tempo in cui Boscolo risul­tava impegnato a lavorare entro Vergano (Gestetner); nell'attimo incredibile in cui Boscolo passava entro Vergano (luogo presso Borgomanero)!

Perché dunque tutti questi coinvolgimenti... questi sensi paralleli se non per dare la prova ed i termini esatti della profezia stessa!

Ma a che scopo? Non certo personale (Boscolo), ma per essere reso noto a tutti, rivolto come dimostrazione indiscutibile per chi vuole queste prove.
Ancor più probante diventa la lettura di questo verso con l'utilizzo delle lingue classiche ben conosciute dal profeta. Bosco sta per Boscolo, che sap
piamo come in greco significhi Pastore, il Pastore che passa attraverso le montagne: Verg - Berg in slavo o lingua germanica o sassone, ma Vergagen significa, proprio nella regione che stavo visitando: trapassare, terminare, giungere al compimento, quindi ancor più evidente: Il Vecchio (Sesto del Si­gnore) presso la Morte, il Pastore poco entro trapassare (morire).

Semmai dubbi vi possono apparire, potete sempre visitare la Basilica Romana di San Pietro per vedere in una sua Volta, l'iscrizione greca «Pasto­re pascola le mie pecore», ma in greco logicamente: Bouscolos...

Ma v'è di più: la stessa riga, letta in espressione finnica, lituana o nordi­ca o slava mostra incredibili contatti con i fatti seguiti: il termine Vergans, tradotto in tutte queste lingue, porta a sensi come: trapassare, terminare, Schiavo o Slavo, Gemello, avvelenare, bastonare ecc...

Ulteriori enigmi che poi si riveleranno esatti nella serie degli eventi che hanno coinvolto il Papa, o Pastore della Chiesa, lo slavo Gemello, il Gemel­lo avvelenato, il Gemello trapassato, colpito doppiamente ecc...

Meglio, ora, lasciare il mistero della semantica a chi sa costruirlo, poi­ché diverrebbe inespugnabile per chi non conosce i giochi del Verbo, del Ver­bare, della Verga di Mercurio, il Messaggero degli Dei.

Quindi Verbare o Vergare, parlare e scrivere per portare a compimento la profezia durante il pontificato che va da Paolo VI ai pontefici Gemelli se­gnati (Marcati = Vergati) di questo tempo.

Come un Quanto di Energia (spirituale), il Logos profetico si espande per giungere al termine che nessuno potrà alterare o nascondere.

Ciò che è scritto canta, solo le parole possono svanire senza lasciare pro­va; ora la prova, la dimostrazione (paradeisa in lituano) si para, si manifesta da sola, iscritta a tempo.

Altri sottili sensi si celano nel termine « Vergano», sono allusivi ad un modo popolare di avvertire il disastro che precipiterà sulla Maison de Dieu, o Tempio di Dio, secondo la Sedicesima carta del Tarocco.

Questo termine è l'asse portante di una Rovina Totale (fisica, economi­ca, religiosa) che cadrà sulla Chiesa poiché ha disprezzato il Profeta. Così è scritto, e così risulta compiersi!

 

 

Gli avvenimenti storici

Guerra del Kippur

Tratto da Wikipedia   http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Kippur

La guerra del Kippur, detta anche del 1973, del Ramadan o d'Ottobre, fu combattuta dal 6 ottobre (Yom Kippur, 9 ramadan 1393 E.) al 24 ottobre 1973 tra Israele e una coalizione composta da Egitto e Siria.

La guerra iniziò quando l'Egitto e la Siria lanciarono un attacco congiunto a sorpresa, rispettivamente nel Sinai e nelle alture del Golan,  territori conquistati sei anni prima da Israele durante la guerra dei sei giorni.

 

Gli egiziani e i siriani avanzarono durante le prime 24-48 ore, dopo le quali la situazione cominciò a entrare in una fase di stallo per poi volgere a favore di Israele. Nella seconda settimana di guerra, i siriani erano stati completamente respinti ed erano fuori dalle alture del Golan.

Nel Sinai, a Sud, gli israeliani avevano agito sui punti di comunicazione  tra le due armate arabe penetrate nella regione, ed erano entrati a loro volta in territorio egiziano dopo il superamento del Canale di Suez (che faceva da frontiera prima del 6 ottobre).

 Al momento del cessate il fuoco,  la III Armata egiziana era totalmente tagliata fuori da ogni linea di

rifornimento e contatto col resto del contingente arabo, pur protetta da un forte sistema missilistico.

 

Il conflitto ebbe implicazioni a lungo termine per molti paesi. Il mondo arabo, che si sentiva umiliato dalla completa disfatta dell'alleanza siro-giordano-egiziana durante la guerra dei sei giorni, ebbe modo di sentirsi psicologicamente appagato dalle vittorie ottenute nelle prime battaglie e questo spianò la strada al processo di pace che si aprì poco dopo la fine delle ostilità, oltre ad alcune liberalizzazioni economiche  che, nel linguaggio egiziano, furono chiamate Infitā (lett. "Apertura").

 

Gli Accordi di Camp David che intervennero subito dopo portarono alla normalizzazione delle relazioni tra Israele ed Egitto: prima nazione araba a riconoscere l'esistenza dello Stato di Israele. L'Egitto, che si era già sostanziosamente affrancato dall'influenza e dall'aiuto sovietici, dichiarò implicitamente la volontà di staccarsi quasi del tutto dall'URSS, operando un concreto riavvicinamento agli USA.

 

Mohammad Reza Pahlavi - scià di persia

Tratto da Wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Mohammad_Reza_Pahlavi

Il 7 gennaio 1978 la rivolta popolare esplose contro Mohammad Reza Pahlavi. Sebbene si fosse mostrato possibilista verso una trattativa, lo scià il 16 gennaio 1979 fu costretto a fuggire dall'Iran mentre Khomeyni, tornato il 1° febbraio da un esilio che durava quasi da sedici anni, poteva instaurare una "repubblica islamica" in Iran.

 

Haile Selassie I d'Etiopia

Tratto da Wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Haile_Selassie_I

Haile Selassie assume particolare notorietà a livello internazionale quando l'Etiopia diventa guida dell'Organizzazione Unita Africana (OUA, oggi Unione Africana). Negli ultimi anni della sua vita diventa fortemente sospettoso dei suoi più stretti collaboratori a causa dei tradimenti che si susseguono nei suoi confronti. Nel 1974 scoppia una dura rivolta dell'esercito che costringe Selassie ad operare numerose concessioni in favore delle forze armate. Scompare il 27 agosto 1975 in circostanze non chiarite.

 

Faysal dell'Arabia Saudita

Tratto da Wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Faysal_dell%27Arabia_Saudita

 

 

Terzo figlio del fondatore del regno, ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd, salì al trono nel 1964 in seguito all'abdicazione del fratello Saʿūd, grazie all'appoggio ricevuto dallo stesso monarca deposto, contro chi sosteneva il passaggio dei poteri a un fratello maggiore di Fayal, il Principe Muhammad ibn 'Abd al-'Aziz Al Sa'ud. Morì nel 1975, assassinato da un membro della famiglia reale, il Principe Fayal bin Musāʿid Āl Saʿūd.
Gli succedette il fratellastro, Principe ereditario Khālid bin
ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd.
È il padre di Sa'ud ibn Faysal ibn 'Abd al-'Aziz.

La morte di paolo VI

Una settimana prima della morte di paolo VI, Renucio Boscolo si trova a passare in auto nella località “vergante” tra il lago maggiore e il lago d’orta, e quindi attraversando anche VERGANO novarese, e per prova di ciò, fa pubblicare un articolo sul giornale.

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