IL DILEMMA DALL'EFFIGIE DELLA DONNA DEI CIELI ALLA FOTO DEL VELO CHE IL CORPO RICOPRE

Visto che gli argomenti sono correlati, il pezzo del volto nascosto della sindone è stato aggiunto a fondo pagina, con il video del salvataggio del 1997.

IL DILEMMA DALL'EFFIGIE DELLA DONNA DEI CIELI ALLA FOTO DEL VELO CHE IL CORPO RICOPRE

Da summa prophetica pg. 170-171-172-173

 

(lain-lana-laine-line, la Sindone, tessuto di lino)

La infortunata effigie (della Donna) che nel cielo
Vol(ta) che remiri e che tu pensi e credi
Lo ingannator e teco e tu nol vedi
Chel finto copre
(corpe) soto un falso velo.
(102-8)

 

L’infelice immagine dei cieli, l'immagine che non ha fortuna, è quella della Donna Celeste, che è il segno della filosofia zodiacale religiosa, nota sin dal Rinascimento, che da allora ha nell'arte la diffusione icono­grafica sacrale della Madonna avvolta dal sole e coronata con le dodici stelle, ma che appunto non incontra fortuna e comprensione. La gunaion donna e dama coronata dalle dodici stelle è prima, secondo i poeti e i filosofi, Urania (ouranos in greco è il cielo) o Iside, quale Madre del bimbo (Horus) o del figlio maschio.

Questa è l'immagine posta nel cielo, nella volta del cie­lo (arco celeste), che è necessario qui ammirare e osservare, come è necessario che qui vi sia osservatore (episcopo) che pensa, deduce, a ragione considera e crede perché vi pone fede.

L'osservazione e spiegazione del grande segno della Donna, nella Rivelazione, lo ha da decenni collocato in un preciso momento storico, che ha trovato conferma.

Dal simbolismo celeste a quello cristiano della Donna o Madonna Celeste all'icona ed effigie della bandiera lai­ca dell'Europa in campo azzurro circondata dalle dodici stelle.

 

Quello che qui si manifesta è che questo è lo stesso il tempo che vede l'Ingannatore per eccellenza, biblicamente il Serpente, opposto alla Donna.

Il tempo è coinciso con la fine del 2000 e l'inizio del 2001, come abbiamo esposto nell'Almanacco di Nostradamus (2001), spiegando appunto essere questo l'anno della Ver­gine e del Serpente, della Donna e del Biscione, e dell'av­vento della grande destra berlusconiana.

E la Donna Celeste, azzurra Europa cristiana, è con­trapposta alla Mezzaluna, al serpente della Mezzaluna, l'Ingannatore, l'insidiatore nuovamente dell'albero e della donna e del pomo, e sia del grande Big Apple (New York: l'abbiamo scritto per l'almanacco del 2001).

Ma propriamente questo tempo dell'ingannatore è vi­cino e prossimo alla città di Milano, di fatto simboleggiata dal Biscione che divora il bimbo, l'infante.

E dal 1989 (anno di Serpente e Vergine) bene abbiamo indicato coinvolgersi Milano, e chi dal Viso d'angelo cava­liere diventa poi Serpente/Biscione o serpa (leggi: «falce») e Sinistra; e come abbiano cercato di fagocitarsi a vicenda con il fiore o fio (l'infante Lega).

Sono simboli dei protagonisti ingannatori delle attese sociali, a cui abbiamo dedicato attenzione e in cui abbiamo riposto speranze che si sono dimostrate fallaci valutazioni ed errori.

Mentre fanaticamente la Mezzaluna islamica si fa sem­pre più simile a un serpente ingannatore della Donna del sole, che mette i suoi piedi sulla Mezzaluna sino a essere ferita (colpita) come descrive lo scenario dell'Apocalisse, c'è chi ancora con la finzione di un velo (hijab in arabo) o burqa crea contraddizioni tanto per il corpo come per la foto (per i documenti di identità); che così coinvolgono a causa dell'effigie la Donna o Madonna.

 

Ma c'è anche un altro corpo che si copre con il velo, un falso velo il quale cela e copre il corpo (salma) o copre la forma, fattezza del corpo nella foto.

Tutto qui fa supporre che in eguale tempo allora si sveli ben altro volto della Donna, dell'effigie della donna; l'altro volto che è nascosto come bene il Fanti vuole farci capire, e per tale "albinomia" del Fanti si scoprirà, si toglierà quan­to ancora copre (apokalupto), nasconde l'altro volto della Sindone. Informazioni che sono forse ancora celate sotto un falso velo.

La storia insegna quanto spesso un concetto sia impri­gionato o schiavizzato; ma poi viene a galla in piena luce, così come si scopre per chi intenda questa quartina:

 

(Per la) Per la tua immaculata e vera fede
Pregion serai (Che imprigionato sarai)
che così vol (vuole) tua stella
Puoi (poi) (la) libertà honorata harai (avrai) da quella
La tua vita vargando (varcando) a destro pede.
(114-21)

 

Non c'è che la perla della tua immacolata vera fede, di colui che per molto tempo rimarrà imprigionato come Giona, nel ventre galeotto della balena o mostro marino, dal gulag dell'Est immensa prigione, perché così vuole la tua stella (der Stelle), il luogo della stella rossa che così imprigiona, il sole rosso dell'Est, dell'URSS imprigionante, schiavizzatore dei credenti.

Chi per la stella (sole) o per la sua fede immacolata (nella Vergine) e vera come una perla sta rinchiuso, impri­gionato: qui come in altri versi appare tale riferimento alla perla slava, e vale la virtuale traslazione in margarita (gre­co e latino), ma margherita in latino si dice bellis che per l'Omen Nomen diventa anfibologia dell'uomo bellico (Woj­na, Wojtyla in slavo) che da guerriero è costante, così perenne nel campo della fede, tanto père (in francese, padre), perenne, più longevo (enneo, nono) della fede.

Colui che poi ha libertà d'azione secondo la stella (sole) del suo destino che lo renderà onorato, acclamato, glorifi­cato, poiché ben altre quartine così descrivono l'avvento del pontefice slavo (servo, schiavo), trattandosi perfetta­mente qui dell'immacolata vera fede cristiana.

Ed ecco colui la cui vita è tesa a varcare, attraversare, viaggiare, pellegrinare, con il suo destro piede, sulla via retta senza deviare, sbagliare, fallare dal suo percorso. Una sintesi perfetta che va sommata a tutte le altre indicazioni che vertono su tale servo dei servi, che sappiamo camminare magistralmente sulla strada della giustizia. Proprio così è la dizione più antica della storia qui riferita al sommo pon­tefice che appare con tutta la sua inconfutabile anfibologia, quando le parole hanno infatti doppio senso: il servo dei servi, lo slavo degli slavi.

 

La Donna stellata dell'Apocalisse

Apocalisse di Giovanni  12,1

 

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.

 

Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.

 

IL VOLTO NASCOSTO DELLA SINDONE

L'immagine spettrale del volto di un uomo è emersa sul lato retrostante della Sindone di Torino, il drappo di lino a lungo ritenuto essere stato avvolto attorno al corpo di Gesù dopo la crocifissione, secondo una nuova tecnica di processione digitale delle immagini.

La scoperta aggiunge nuova complessità ad una delle reliquie più controverse della cristianità, venerata da molti cattolici come la prova della risurrezione di Cristo dal sepolcro e liquidata invece da alcuni studiosi come un'astuta falsificazione medioevale.

Lo studio, che sarà pubblicato martedì (13.04.04 N.d.T.) da una delle riviste dell'Istituto di Fisica, Journal of Optics A: Pure and Applied Optics, ha esaminato la superficie retrostante del famoso tessuto di lino.

Il lato anteriore della sindone, sul quale i contorni sfumati del corpo di un uomo sono stati indelebilmente impressi, è stata investigata da un gran numero di studiosi. Ma il lato posteriore è rimasto nascosto per secoli dietro ad un pezzo di tessuto olandese che fu cucito dalle suore nel 1534, dopo che il fuoco ne aveva annerito una parte.

La superficie posteriore è stata pienamente esaminata solo nel 2002, quando il tessuto di lino di 14 piedi di lunghezza è stato completamente scucito dal tessuto olandese nel corso di un progetto di restauro.

Ad occhio nudo, la superficie della Sindone non mostra quasi niente, oltre ad una particolare cucitura che Mechtild Flury-Lemberg, l'esperto tessile svizzero che ha svolto l'opera di restauro, ha identificato come uno stile già visto nel primo secolo a.C. o prima.

La superficie retrostante, ad ogni modo, è stata fotografata nel dettaglio e le immagini pubblicate in un libro da Monsignor Giuseppe Ghiberti, uno dei principali esperti ecclesiastici della Sindone. Al termine del restauro, un nuovo tessuto di rinforzo è stato cucito in suo luogo, a nascondere ancora il lato posteriore della Sindone.

"Non appena ho visto le immagini del libro, ho avuto netta la percezione di un'immagine nascosta sulla superficie posteriore. Ritengo che vi sia da vedere molto più di quanto l'occhio nudo possa percepire" ha dichiarato Giulio Fanti, professore di Misurazioni Meccaniche e Termiche all'Università di Padova e principale autore dello studio.

Usando una sofisticata processione delle immagini basate su tecniche Fourier dirette e inverse di trasformazione, ingrandimento e sovrapposizione sulle immagini di Ghiberti, Fanti ha scoperto l'immagine del volto di un uomo.

Giacente sotto l'immagine nota dell'uomo barbuto che reca i segni della crocifissione, la nuova immagine ha straordinarie qualità tridimensionali e corrisponde per forma, dimensione e posizione al volto conosciuto.

"Malgrado l'immagine sia molto leggera, elementi come il naso, gli occhi, i capelli, la barba e i baffi sono chiaramente visibili. Vi sono alcune leggere differenze con il volto conosciuto. Per esempio, il naso sul lato posteriore mostra la stessa estensione di entrambe le narici, a differenza dell'immagine anteriore, nella quale la narice destra è meno evidente" ha dichiarato Fanti.

Ad ogni modo, la procedura d'ingrandimento non ha scoperto l'immagine completa del corpo come appare sul lato anteriore.

"Abbiamo trovato quella che è probabilmente l'immagine delle mani" ha dichiarato Fanti.

La presenza di un volto su entrambe i lati della sindone sembrerebbe un'ovvia figura nel caso di un falso: quando si crea una stampa su un tessuto, la pittura inzuppa le fibre del tessuto raggiungendo anche il suo lato posteriore.

"Ma questo non è il caso. Su entrambe i lati, l'immagine del volto è superficiale, coinvolgendo solo le fibre di lino più esterno. Un'immagine estremamente superficiale appare sopra ed una appare sotto, ma non vi è niente nel mezzo. E' estremamente difficile creare un falso con tali sembianze" ha dichiarato Fanti.

Secondo gli scienziati, questa doppia superficialità potrebbe essere cruciale per rispondere alla centrale, irrisolta questione di come l''immagine dell'uomo possa essere rimasta impressa sulla tela.

STORIA DELLA SINDONE

L'interesse scientifico nel celebre tessuto di lino iniziò nel 1898, quando fu fotografato dall'avvocato Secondo Pia. Il negativo rivelò l'immagine di un uomo barbuto con polsi e piedi forati e macchie di sangue sulla testa.

Nel 1988, il Vaticano diede l'assenso alla datazione al radiocarbonio. Tre differenti e accreditati laboratori ad Oxford, Zurigo e Tucson, Arizona, conclusero che la Sindone risalisse al Medioevo, databile dal 1260 al 1390, e non fosse quindi il sudario che avvolse il corpo del Cristo.

Ma da allora, cresce, tra gli studiosi della Sindone, la convinzione che la datazione al radiocarbonio potrebbe avere fallito sostanzialmente.

I ritrovamenti di Fanti corrispondono ad un'ipotesi postulata nel 1990 da John Jackson, un fisico americano che condusse la prima seria indagine sulla sindone nel 1978. Jackson ha sostenuto la presenza di un'immagine debole sulla superficie posteriore del lenzuolo, in corrispondenza all'immagine anteriore.

La storia del tessuto di lino è stata sempre avvolta nel mistero. E' sopravvissuta a parecchi incendi dal momento in cui la sua esistenza è stata registrata per la prima volta in Francia nel 1357, incluso un misterioso incendio nella Cattedrale di Torino nel 1997.

Arrotolata in un involucro d'argento, è stata esposta solo cinque volte nel secolo scorso. L'ultima volta è stata nel 2000, quando più di 3.000.000 di persone l'hanno ammirata.

La prossima esposizione si terrà nel 2025.

(11 Aprile 2004)

Fonte Discovery channel

1997 - IL SALVATAGGIO DELLA SINDONE

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